Nel '44, viene sciolto il SIM (servizio segreto italiano fascista) e al suo posto nasce un servizio di controspionaggio italiano, gestito "integralmante" dal servizio segreto USA e diretto da agenti "specialisti in affari italiani", che continua a funzionare fino a quando, con le elezioni del '48, l'Italia diventa una repubblica "indipendente e democratica", rendendo difficilmente giustificabile la gestione ufficiale statunitense dei servizi segreti italiani. Malgrado ciò, la possibilità di costituire "propri" servizi di sicurezza, viene concessa da Washington solo dopo l'adesione italiana alla NATO, che avviene un anno dopo.
Ma nel frattempo il servizio segreto USA in Italia, mette le mani su struure, archivi, documenti, informatori ed agenti dei servizi fascisti, che vengono immediatamente inglobati e reciclati per la crociata anticomunista. Nel 1946, polizia e Carabinieri subiscono l'epurazione di tutti gli elementi legati ai partiti di sinistra mentre, grazie all'opera di Alcide De Gasperi, i Prefetti di carriera ed i funzionari della vecchia polizia del regime fascista, cominciano a rioccupare le cariche statali, che ancora erano in mano ai funzionari nominati dal CNL (Comitato di Liberazione Nazionale), dopo la liberazione.
Gli USA preparano, all'interno degli ex servizi segreti, delle forze armate e dei corpi di pubblica sicurezza italiani "terreno politico adatto" alla costituzione del SIFAR e della NATO, poichè le FFAA giocano un ruolo determinante nella vita politica interna dell'Europa occidentale (e non solo), che rappresenta il cardine principale per il controllo della GA.
Gli USA intervengono in modo strettamente clandestino nella vita politica interna ed alla organizzazione interna dell'esercito e della polizia, al fine di preservarli dalla infiltrazione di elementi ostili agli Stati Uniti.
A conferma di ciò, nel 1981, si scopre che un numero elevato di esponenti delle FFAA, e la quasi totalità dei vertici dei servizi segreti italiani sono iscritti alla loggia P2.
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